Perché un gruppo Bio.Eco.Critico? E perché un notiziario?

Perché un gruppo Bio-Eco Critico? Non lasciatevi ingannare dal nome: l’ho inventato e non ha niente di ufficiale; bio rimanda al biologico, eco all’ecologia e critico al consumo critico. Lasciando da parte le parole, che a volte sono solo fuorvianti strumenti di comunicazione o mere etichette (accidenti), passiamo alla sostanza: la fissazione di Peppe per gli eco-carburanti ha sollecitato l’attivazione e la condivisione di conoscenze e competenze specifiche di varie persone, ad esempio la chimica di Tiziana con le abilità didattiche di cui ci ha dato prova; così è nato il gruppo ecologico. Anzi, direi che “è stato concepito” un “gruppo di interesse”: non ha ancora preso forma, ma solo direzioni, non ha ancora componenti, ma solo persone interessate e in qualche modo competenti.

 

Credo nelle relazioni interpersonali più che nei bio-carburanti. Credo nella condivisione più che nell’individualismo. Credo nel riuso più che nel consumo. Voi non lo so, questo è quel che credo io.
Ad ogni modo la mia proposta è che questo “gruppo di interesse” si guardi dentro per scoprire le direzioni da seguire, si guardi intorno per scovare “chi ha già fatto cosa”, si guardi bene dal mollare l’ancora che ci tiene con i piedi per terra, legati alle nostre realtà, alle nostre esigenze, alle nostre concrete possibilità di scelta e d’azione.

 

E perché un notiziario? Per sviluppare il secondo punto: guardarsi intorno per scovare quei gruppi, quelle realtà (vicine, lontane) che agiscono nelle nostre stesse direzioni, che hanno già pensato e concretizzato idee simili alle nostre; e poi entrare in contatto con loro, contaminarsi, partecipare, emulare, condividere, scegliere…
Parte del tempo libero – oserei dire liberato – di cui dispongo lo dedico volentieri a questa rassegna di sguardi attorno e a darvene notizia, con la speranza che porti frutto e con il proposito di rimanere aperta alle vostre critiche, proposte, richieste. Buona lettura!